Paulilątino
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14 luglio 2006, ore 14:30

Un sole pazzesco. Frinire di cicale. Sudore, sete e polvere. Siamo venuti fin qui a vedere un luogo misterioso, molto amato dagli appassionati di esoterismo, ma noi siamo soltanto curiosi e perfino un po' scettici: ci aspettavamo un pozzo profondo e troviamo una specie di pozzanghera, e inoltre queste pietre sono troppo rifinite, sono troppo diverse dai conci sbozzati dei nuraghi, sembra quasi un falso medievale costruito ad arte.
Dopo la lettura del Lilliu ci dobbiamo ricredere. Siamo di fronte al vertice pił alto dell'architettura nuragica. Questo non č solo un pozzo, č un tempio a pozzo, un luogo sacro dell'etą nuragica, in cui si compivano sacrifici e riti in onore degli dei delle acque e degli inferi. Gli abitanti di una terra cosģ spesso arsa dalla siccitą, gli dei delle acque dovevano pregarli e tenerseli buoni. Il pozzo anticamente si trovava all'interno di un edificio chiuso che aveva una pianta "a buco di serratura", di cui rimane un basso muretto tutt'attorno. Le pietre basaltiche sono state esaminate al Carbonio 14, risalgono al IX-XI secolo a.C. Sono state volutamente tagliate in modo perfetto, come gli antichi abitatori dell'isola sapevano ben fare, e disposte in modo volutamente impressionante, nella sezione trapezoidale della scalinata, nella volta a tholos sovrastante il pozzo, e ancor pił nella scala capovolta sopra la testa di chi scende, non percorribile da piedi umani ma forse... divini?

Pare che gli appassionati si ritroveranno qui il 27 dicembre 2007, giorno in cui la luna sarą a perpendicolo e la sua luce azzurrognola, passando attraverso il foro della cupola, andrą a specchiarsi sulla superficie dell'acqua. Sempre che il cielo sia sereno, that day.



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14 luglio 2006, ore 15:15

La sacralitą del luogo deve essere stata ancora ben viva in tempi relativamente recenti, se la Chiesa cattolica ha deciso di costruire un Novenario, cioč un complesso di chiesa e casupole per i pellegrini che si recavano qui a pregare dalle contrade pił lontane della Sardegna.
Per questa volta non abbiamo visitato gli interni, in compenso l'albero ci ha offerto la sua generosa ombra ristoratrice.